AGRICOLTURA 4.0

Servono persone pronte a lavorare in campagna in questo periodo di necessità. La carenza di manodopera in agricoltura rischia di compromettere i raccolti e gli agricoltori di perdere il risultato del loro lavoro

Ecco uno degli effetti paradossali dell’emergenza pandemia:

Aumentano i disoccupati e le richieste di cassa integrazione e mancano i lavoratori. E in agricoltura servono lavoratori, che non si trovano. A lanciare l’allarme il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, che lancia l’ipotesi di impiegare persone che hanno perso il lavoro o che godono del reddito di cittadinanza, senza che queste persone perdano i diritti acquisiti, o ancora poter utilizzare in campagna le persone momentaneamente inoccupate a causa del blocco di molte attività produttive per l’emergenza COVID19.

Per farlo però, dice Giansanti, “occorre semplificare i passaggi burocratici. Occorrono soluzioni immediate per dare seguito a questa disponibilità di domanda e offerta e garantire i raccolti”

Nelle campagne mancano braccia: in Italia gli operai agricoli sono circa 1,1 milioni, di questi i lavoratori stranieri regolari sono poco meno di 400 mila, ovvero circa il 36%, la maggioranza dei quali sono rumeni.

La raccolta nei campi in alcune regioni è già iniziata e nelle prossime settimane partiranno le lavorazioni per i raccolti d’autunno, dai pomodori al grano, dalle vigne alle potature degli oliveti. A rischio se non trovano entro la fine di Aprile almeno 200 mila lavoratori.